Brescia,
9 giugno 2019 – Per
la seconda volta nel giro di quattro anni, gli Internazionali
femminili di Brescia vedono una giocatrice italiana come regina del
Castello. Sulla terra del Forza e Costanza, Jasmine Paolini non solo
vince, ma domina la finale del 60 mila dollari contro la lettone
Diana Marcinkevica, sconfitta per 6-2 6-1 dopo un’ora e sette minuti
totalmente a senso unico. Troppa la differenza tra le due,
nell’occasione, e punteggio non dissimile da quello maturato
nell’unico precedente del 2016, quando la toscana si impose con un
periodico 6-2. Probabile che la 26enne di Riga, reduce da una
maratona durissima in semifinale, abbia pagato la stanchezza, ma la
sensazione è che l’azzurra fosse troppo superiore, a prescindere
dalla condizione fisica di giornata. La 23enne lucchese ha avuto un
paio di chance per il break già nel secondo gioco, le ha mancate, ma
l’equilibrio si è spezzato nel quarto game. Da quel momento la
favorita ha preso ancora più fiducia schiacciando il piede
sull’acceleratore, fino a travolgere la sua avversaria oltre le
aspettative della vigilia. “Sono contenta – ha spiegato la
vincitrice a fine gara – perché ero venuta a Brescia per arrivare
in fondo, ma poi giocare con questo obiettivo non è mai semplice.
Stavolta sono stata brava a gestire i momenti delicati. Come
all’inizio della finale, contro un’avversaria che durante la
settimana aveva mostrato un ottimo tennis. Non saprei dire se sono
più aggressiva oggi rispetto al passato, ma di sicuro cerco di
giocare più vicino alla linea di fondocampo, e questo mi permette di
mettere più pressione alle avversarie. Adesso cercherò di
concentrarmi sui prossimi obiettivi: so di avere il livello per
competere con giocatrici di classifica superiore, e spero di
dimostrarlo presto”.
Si
tratta, come detto, della seconda vittoria in quattro anni per le
azzurre, dopo il titolo conquistato nel 2016 da Karin Knapp. La terza
in assoluto da quando esiste la competizione, contando pure il
successo dell’italo-svizzera Lisa Sabino nella prima edizione del
2008. Soprattutto, però, questa settimana ha detto che il tennis
italiano femminile non è tanto in crisi quanto si poteva pensare.
Tutte e tre le giocatrici giunte in semifinale al Forza e Costanza
sono giovani, dai 22 anni di Deborah Chiesa ai 25 di Martina
Trevisan, passando per i 23 della vincitrice Paolini. Tre ragazze che
devono ancora fare esperienza, ma che hanno i mezzi per salire, e non
di poco, nel ranking mondiale. “Per il torneo – spiega Alberto
Paris, direttore dell’evento – è stato un motivo di orgoglio avere
tre italiane in semifinale, risultato che rappresenta un buon segnale
per il futuro del nostro movimento femminile. Così come è stato un
piacere ospitare Sara Errani, una giocatrice che è stata numero 5 al
mondo e ha contribuito a riscrivere la storia dello sport italiano.
Il fatto che sia uscita al primo turno non cambia la sostanza:
vederla sui campi del Castello è stato un onore”. Soddisfatta
anche la presidente del Forza e Costanza, Anna Capuzzi Beltrami:
“Ogni anno abbiamo uno staff che dà il massimo per far sentire a
proprio agio le giocatrici, e ogni anno riceviamo i complimenti dalle
protagoniste. Sintomo che il nostro lavoro è apprezzato.
Continueremo a garantire questa qualità, sperando di poter crescere
nel montepremi da offrire”.
Jasmine Paolini, 23enne toscana, ha vinto il derby in semifinale a Brescia contro Martina Trevisan – Foto GAME
Brescia, 8 giugno 2019 –Non ci sarà una finale tutta italiana, negli Internazionali femminili di Brescia 2019. Perché di fronte a Jasmine Paolini, vincitrice del derby toscano su Martina Trevisan, domani alle ore 16 (ingresso gratuito) scenderà in campo la lettone Diana Marcinkevica, protagonista di una maratona di tre ore e 27 minuti che l’ha vista prevalere su Deborah Chiesa. Il pubblico è rimasto incollato alle tribune del Forza e Costanza per tutta la durata della partita più bella del torneo, e si è vista pure parecchia gente che seguiva il match dalle terrazze del Castello, alcune decine di metri più in alto. La conclusione non è piaciuta ai tifosi della giocatrice trentina, che si porta a casa tanti rimpianti, da una sconfitta come questa. Ma sono più i meriti della sua avversaria che i demeriti suoi, ad aver determinato il risultato. La 26enne di Riga, che fin qui in carriera non ha mai vinto un titolo sulla terra, non ha ceduto mentalmente nemmeno quando l’italiana si è portata sul 5-3 nel terzo parziale, tenendo il servizio dopo sette break consecutivi. Ha continuato a correre, a recuperare tutto il recuperabile, e a far male con un rovescio lungolinea che le ha procurato una valanga di punti. E alla fine ha chiuso a braccia alzate, mentre la sua avversaria non poteva mascherare una grande (e più che comprensibile) delusione. “Il lavoro fisico che ho fatto questa settimana – ha spiegato la lettone – ha dato i suoi frutti. È stata una partita folle, tanti alti e bassi, ma adesso sono felice”. Per la Chiesa, resta comunque una settimana che potrà darle fiducia, dopo sei mesi nei quali aveva vinto poco e aveva perso contatto con le zone alte del ranking. Una semifinale in un 60 mila dollari è un traguardo di rilievo, dal quale ripartire per recuperare il terreno perduto.
Nella seconda semifinale, Jasmine Paolini è riuscita ad avere la meglio su Martina Trevisan grazie a un tennis aggressivo e brillante, con il quale ha costretto spesso l’avversaria in un angolo. Nell’ultimo periodo, l’allieva di Renzo Furlan ha modificato il suo approccio alla partita rendendo i suoi colpi più decisi ed efficaci, mettendo in conto di sbagliare qualcosa ma ottenendo nel complesso un riscontro soddisfacente. L’unico precedente, tre anni fa a Santa Margherita di Pula, aveva premiato la Trevisan, mentre stavolta è stata la 23enne di Castelnuovo di Garfagnana, numero 210 Wta, a trovare la chiave per far sua la partita, peraltro in maniera molto netta: 6-3 6-0 in un’ora e 8 minuti. Nel corso della settimana, Jasmine è andata in crescendo, e per questo appare favorita nella finale di domenica contro la Marcinkevica. Ma considerato ciò che la lettone è stata capace di fare fin qui, l’azzurra non dovrà dare nulla per scontato. La Paolini va a caccia dell’ottavo titolo in carriera, il secondo per importanza dopo il 100 mila dollari di Marsiglia, vinto due stagioni fa. Nella finale di doppio, successo di due sudamericane, la venezuelana Andrea Gamiz e la brasiliana Paula Cristina Goncalves, che hanno dovuto lottare per un’ora e 33 minuti per avere ragione di Anastasia Grymalska e Giorgia Marchetti, le due azzurre più in alto nel ranking Wta di specialità (rispettivamente 187 e 143). La coppia italiana ha rischiato di perdere in due set, considerato che si è trovata sotto per 4-1 nel secondo parziale. Ma nel match tie-break che sostituisce il terzo set ha mancato tre occasioni per chiudere a suo favore, due sul 9-7 e una sul 10-9.
SINGOLARE, SEMIFINALI
Marcinkevica (Lat) b. Chiesa (Ita) 6-7 (5) 7-6 (3) 7-6 (6), Paolini (Ita) b. Trevisan (Ita) 6-3 6-0.
DOPPIO, FINALE
Gamiz/Goncalves (Ven/Bra) b. Grymalska/Marchetti (Ita) 6-3 4-6 12-10.
Brescia,
7 giugno 2019 – Gli
Internazionali femminili di Brescia sono fra i tornei preferiti di
Deborah Chiesa. E non è un caso che proprio sulla terra del Forza e
Costanza, la 22enne trentina stia ritrovando se stessa dopo mesi di
risultati al di sotto delle attese. L’azzurra ha raggiunto le
semifinali vincendo una partita difficile contro l’austriaca Barbara
Haas, sua coetanea (classe 1996) ma dallo stile di gioco totalmente
diverso: laddove Deborah cercava di conquistare il punto facendo
pressione da fondo, la sua avversaria provava a mischiare le carte
opponendole una solida regolarità. È stata brava a non perdere la
calma, l’allieva dei fratelli Piccari, nei momenti delicati
dell’incontro. In particolare nel tie-break del primo set e nelle
fasi finali del secondo, un parziale nel quale l’italiana si è
trovata in vantaggio per 5-3, ha servito per il match ma si è fatta
rimontare e ha rischiato di rimandare tutto al terzo. Invece
l’austriaca ha mancato la chance di ottenere il break nell’undicesimo
game, e lo ha subìto in quello successivo, complici i colpi pesanti
dell’azzurra, che non ha mai smesso di spingere e di rischiare. Una
bella rivincita per Deborah dopo tre precedenti tutti negativi,
l’ultimo due anni fa proprio a Brescia. “Ho avuto pazienza – ha
spiegato la vincitrice a fine gara – e in questo caso ne serviva
tanta per riuscire a metterla in crisi. La conosco bene perché
abbiamo la stessa età, e ci avevo sempre perso in precedenza perché
mi dà fastidio la sua solidità”. Un risultato, la semifinale in
Castello, che rappresenta una sorta di ripartenza al termine di un
periodo di scarsa fiducia. “Mi ero ritrovata abbastanza rapidamente
in un mondo totalmente nuovo: circuito Wta, Fed Cup, avversarie di
grande prestigio. Mi sono messa pressione da sola e sono andata in
crisi, mi sentivo fuori posto e ho messo in dubbio un sacco di cose.
Alla fine però il lavoro duro paga e questa settimana mi dà morale
e voglia di ripartire. Tra l’altro siamo a un’oretta da casa e la mia
famiglia può venire a sostenermi”.
La toscana Martina Trevisan punta alla seconda finale consecutiva a Brescia – foto GAME
Adesso
per la Chiesa, in semifinale, c’è un’altra sfida possibile contro la
lettone Diana Marcinkevica, emersa da una partita altalenante di
fronte all’australiana Zoe Hives. Perso il primo parziale, la 26enne
di Riga (268 Wta) ha vinto il secondo e sembrava poter dominare il
terzo. Ma non aveva fatto i conti con la tenuta mentale della sua
avversaria, che l’ha costretta al tie-break prima di arrendersi, dopo
due ore e 22 minuti. Giocatrice che predilige il veloce alla terra
(superficie sulla quale non ha mai vinto un titolo), la Marcinkevica
sta trovando una buona settimana ma sembra alla portata dell’azzurra.
Nel terzo incontro di giornata, Martina Trevisan ha confermato di
avere feeling con il Forza e Costanza, staccando il pass per la
semifinale dopo una partita tutta sostanza contro l’americana Louisa
Chirico. La mancina di Firenze non è stata impeccabile e il suo
tennis è andato un po’ a strappi, ma è stato sufficiente per
mettere una certa distanza di sicurezza con la rivale di turno, che
nell’unico precedente aveva raccolto soltanto un game. Stavolta è
finita 6-4 7-5 in due ore e tre minuti (con molti rischi in chiusura)
e la speranza di ripetere almeno la finale del 2018 è più viva che
mai. Nell’ultimo atto di doppio, infine, c’è un’altra traccia di
azzurro grazie alla coppia formata da Anastasia Grymalska e Giorgia
Marchetti. Le due hanno vinto al match tie-break contro le ungheresi
Bondar e Jani, e domani (alle 13.30) andranno a caccia del titolo
contro le sudamericane Gamiz e Goncalves. Dalle 16, Chiesa contro
Marcinkevica, a seguire l’altra semifinale: Martina Trevisan contro
la vincente tra Paolini e Von Deichmann. In mezzo, la consueta festa
della scuola tennis del Forza e Costanza. Domenica pomeriggio la
finale di singolare, sempre con ingresso gratuito.
AGGIORNAMENTO: AVANTI ANCHE JASMINE PAOLINI. TRE ITALIANE IN SEMIFINALE
Nell’ultimo quarto di finale del singolare, terminato in serata, l’Italia ha colto la terza vittoria di giornata per merito della toscana Jasmine Paolini. L’azzurra ha avuto bisogno di un set per trovare il ritmo contro un’avversaria – Kathinka Von Deichmann (Liechtenstein) – che è dotata di un tennis atipico e ha il pregio di far giocare male le rivali. Perso il parziale d’apertura, Jasmine ha nettamente cambiato marcia nel secondo, e i suoi colpi pesanti hanno cominciato a far male, tanto che l’incontro si è completamente rovesciato. La Von Deichmann ha tentato una timida rimonta quando si è trovata sotto per 5-1 nel secondo set, ma ha ceduto comunque per 6-3, e nel terzo non aveva abbastanza benzina per reggere il ritmo. Dopo un’ora e 42 minuti, la Paolini ha chiuso per 4-6 6-3 6-3, raggiungendo dunque Martina Trevisan in una semifinale tutta italiana. Per la prima volta nella storia del torneo, ci sono tre azzurre ancora in corsa per il titolo nella giornata di sabato.
Jasmine Paolini ha vinto in rimonta il match dei quarti contro la Von Deichmann (Lie) – foto GAME
SINGOLARE,
QUARTI DI FINALE
Marcinkevica (Lat) b. Hives (Aus) 3-6 6-2 7-6, Chiesa (Ita) b. Haas (Aut) 7-6 7-5, Trevisan (Ita) [4] b. Chirico (Usa) 6-4 7-5, Paolini (Ita) b. Von Deichmann (Lie) 4-6 6-3 6-3.
DOPPIO,
SEMIFINALI
Grymalska/Marchetti
(Ita) b. Bondar/Jani (Hun) 7-6 2-6 11/9, Gamiz/Goncalves (Ven/Bra) b.
J. Pieri/Stefanini 7-6 6-2.
Brescia,
6 giugno 2019 – Gli
Internazionali femminili di Brescia si presentano alla griglia dei
quarti di finale con un’Italia brillante, giovane e ambiziosa. Sono
tre le azzurre ancora in gara al Tennis Forza e Costanza, un
risultato che alla vigilia del 60 mila dollari in Castello era
tutt’altro che scontato. La bella sorpresa del giovedì è arrivata
da Deborah Chiesa, 22enne trentina che stava attraversando un periodo
non semplice, e che proprio a Brescia sembra aver ritrovato lo smalto
dei giorni migliori. Contro l’americana di origini italiane Francesca
Di Lorenzo, Deborah ha sempre comandato lo scambio, senza lasciare
scampo alla mancina che aveva eliminato all’esordio Sara Errani, e
che era accreditata della terza testa di serie. La vicenda si è
risolta rapidamente, in un’ora e sedici minuti, con la giovane di
Pittsburgh, semifinalista della passata edizione, incappata in una
giornata storta e preda del nervosismo, al punto da emulare John
McEnroe in una discussione con la giudice di sedia, alla quale ha
urlato la mitica frase ‘You cannot be serious’. Per l’azzurra,
un’importante boccata d’ossigeno, inattesa perché alla scarsa
fiducia di questo periodo si era aggiunto pure un problema muscolare
alla gamba, poi risolto senza lasciare strascichi. Per lei, nei
quarti, c’è una sfida possibile contro l’austriaca Barbara Haas.
L’esultanza di Deborah Chiesa, 22enne trentina, numero 322 Wta – foto GAME
Ha
ben impressionato anche Jasmine Paolini, prodotto del vivaio federale
e che ha l’ex numero 19 Atp Renzo Furlan (assente però a Brescia)
come coach. La 23enne toscana ha chiuso in trionfo una partita
emozionante e cresciuta in qualità col passare dei game, di fronte
alla marchigiana Elisabetta Cocciaretto. Le due giocano in maniera
molto simile, e per questo hanno cercato di prendere parecchi rischi
per scardinare gli schemi. Si sono visti tanti errori ma quasi mai
gratuiti, bensì sempre con un progetto di punto alle spalle. Jasmine
avrebbe potuto chiudere prima, perché è andata a servire per il
match sul 5-4 del secondo set. Ma si è fatta rimontare e nel
tie-break ha rischiato parecchio, finendo per incamerarlo solo col
punteggio di 10 punti a 8. Alla Cocciaretto resta la soddisfazione di
una partita giocata alla pari con una rivale molto più avanti nel
ranking, e di aver conquistato il punto più bello del confronto: un
pallonetto millimetrico al termine di uno scambio prolungato. In
serata, l’altro derby ha premiato la migliore attitudine alla
superficie della fiorentina Martina Trevisan, già finalista lo
scorso anno. Contro Martina Di Giuseppe, la talentuosa toscana ha
chiuso per 6-3 6-4, riuscendo a opporre difesa e regolarità contro i
tentativi dell’avversaria di accorciare gli scambi.
È
finita invece l’avventura di Dalila Spiteri, la 22enne siciliana che
partendo dalle qualificazioni era riuscita ad arrampicarsi fino agli
ottavi. Ancora una volta, la ragazza di Licata deve essere orgogliosa
della sua prestazione, perché di fronte alla lettone Diana
Marcinkevica (268 Wta) è sempre rimasta ben presente nel match. Ha
ceduto per pochi punti, giocati dalla sua avversaria con più
attenzione ed esperienza. Ma l’azzurra riparte da Brescia con la
consapevolezza di poter ambire a salire parecchio nel ranking, che la
vede attualmente al numero 504. Domani si giocano i quarti di finale
di singolare e le semifinali di doppio, a partire dalle ore 12.
L’ingresso ai campi del Castello è sempre gratuito.
I
RISULTATI DI GIORNATA
MAIN
DRAW, OTTAVI DI FINALE
Marcinkevica
(Lat) b. Spiteri (Ita) 6-4 6-3, Von Deichmann (Lie) b. Bondar (Hun)
6-2 6-1, Paolini (Ita) b. Cocciaretto (Ita) 6-4 7-6, Chirico (Usa) b.
Dodin (Fra) 6-3 6-4, Hives (Aus) b. Grabher (Aut) 6-2 6-3, Chiesa
(Ita) b. Di Lorenzo (Usa) [3] 6-2 6-2, Haas (Aut) b. Ozgen (Tur) 6-4
6-2, Trevisan (Ita) [4] b. Di Giuseppe (Ita) 6-3 6-4.
Brescia,
5 giugno 2019 – La
Cina avanza, ma nel tennis non è ancora quella potenza che potrebbe
diventare. Così negli Internazionali femminili di Brescia (60 mila
dollari, terra), malgrado si presentasse con tre ragazze dalle
ambizioni importanti, la rappresentativa asiatica ha fatto i bagagli
già dopo il primo turno. E gran parte del merito è delle giovani
italiane. La sorpresa più grande porta la firma di Elisabetta
Cocciaretto, a segno sulla coetanea Xiyu Wang (entrambe classe 2001),
giocatrice che da under 18 vinse lo Us Open, e che ha superato
brillantemente un momento solitamente complicato, il passaggio dagli
junior ai pro. La cinese, che in Castello era la prima testa di serie
ed è numero 133 Wta, giusto due settimane fa vinceva un 60 mila
dollari su terra, in Spagna, dunque sa perfettamente come adattare il
suo tennis alla superficie più lenta. Ma la marchigiana, stavolta,
ha saputo interpretare meglio la partita, raccogliendo i tanti errori
non forzati della rivale e restando sempre attenta in fase difensiva.
“Non l’avevo mai affrontata – ha spiegato l’azzurra a fine match
– ma la conosco bene perché abbiamo fatto insieme la trafila dei
tornei giovanili. Sono contenta di me stessa, anche se c’è tanto da
migliorare. Prima di diventare una tennista, il mio obiettivo è di
diventare un’atleta completa. Devo dare il massimo ogni singolo
giorno e in ogni singolo punto”.
La 22enne siciliana Dalila Spiteri, dalle qualificazioni agli ottavi – foto GAME
L’altra
sfida Italia-Cina finisce col trionfo di Dalila Spiteri, che è già
la rivelazione del torneo e che esibisce con orgoglio l’asciugamano
preferito sul quale la mamma, sarta, le ha ricamato nome e cognome.
La 22enne siciliana dal sorriso solare e dal tennis brillante (con un
bel rovescio a una mano) riesce ad arginare i colpi pesanti di Shuyue
Ma, costringendola spesso all’errore. “Dallo scorso settembre –
sottolinea l’azzurra – mi alleno ad Anzio coi fratelli Piccari.
Mentre in precedenza mi seguiva il mio ragazzo, Luca Locatelli.
Insieme, abbiamo deciso che per un’ulteriore crescita professionale
sarebbe stato meglio cercare un luogo dove poter esprimere al massimo
il mio potenziale. Questo di Brescia è il primo 60 mila dollari
della mia carriera, ed essere agli ottavi è uno stimolo a fare
ancora meglio”. Promossa inoltre la fiorentina Martina Trevisan,
che deve difendere i punti della finale dello scorso anno, e che è
costretta a una rimonta nel secondo set per evitare problemi contro
Federica Di Sarra. Un’altra rimonta, invece, condanna la romagnola
Lucia Bronzetti, che pure aveva ben impressionato nelle
qualificazioni. Contro l’americana Chirico, Lucia vola avanti di un
set giocando con coraggio, riesce a rientrare nel secondo (da 1-4 a
3-4), ma cede otto dei successivi nove game. Due derby negli ottavi
garantiranno almeno un paio di italiane nei quarti: le vincenti di
Paolini-Cocciaretto e Trevisan-Di Giuseppe. Proprio Martina Di
Giuseppe fa suo un altro derby all’esordio contro la toscana Jessica
Pieri, riuscendo a chiudere un tie-break del primo set che fa da
spartiacque all’intero incontro. Sempre nel pomeriggio di mercoledì,
ennesima sorpresa con l’eliminazione della seconda favorita, la
svizzera Conny Perrin (140 Wta), travolta al terzo dall’austriaca
Julia Grabher, proveniente dalle qualificazioni. Domani in campo
tutti gli ottavi di finale, a partire dalle ore 11, sempre con
ingresso gratuito.
I
RISULTATI DI GIORNATA
MAIN
DRAW, 1° TURNO
Spiteri
(Ita) b. Ma (Chn) 6-4 6-4, Cocciaretto (Ita) b. Wang (Chn) [1] 6-4
6-4, Bondar (Hun) b. Goncalves (Bra) 6-3 6-4, Chirico (Usa) b.
Bronzetti (Ita) 4-6 6-3 6-1, Dodin (Fra) b. Han (Chn) [5] 6-4 6-2,
Trevisan (Ita) [4] b. Di Sarra (Ita) 6-3 7-5, Grabher (Aut) b. Perrin
(Sui) [2] 6-2 2-6 6-1, Haas (Aut) b. Hogenkamp (Ned) [8] 6-4 3-6 6-2,
Di Giuseppe (Ita) b. Pieri (Ita) 7-6 6-2, Ozgen (Tur) b. Radanovic
(Srb) 0-6 6-1 7-5.
La lucchese Jasmine Paolini ha battuto al 1° turno al Forza e Costanza la bulgara Shinikova – Foto GAME
Brescia, 4 giugno 2019 –Nei sei match che hanno dato il via al tabellone principale degli Internazionali Femminili di Brescia (60 mila dollari) l’Italia sorride. Lo fa con Jasmine Paolini e con Deborah Chiesa, ma lo fa a mezza bocca. Sì, perché la gioia di aver visto promuovere entrambe le azzurre impegnate nella sessione pomeridiana (nel serale tocca a Sara Errani) s’è mischiata alle lacrime di dolore di Romina Oprandi, impegnata proprio contro la trentina e costretta al forfait – e al pianto – dopo un solo game giocato sul campo centrale del Tennis Forza e Costanza. La svizzera era al rientro dopo una doppia operazione ai polsi ma questa volta a tradirla è stata la spalla destra, uscita dalla sua sede naturale (sublussazione) subito dopo i primi colpi. Con l’ex n.32 al mondo seduta a bordo campo ad alzare bandiera bianca in lacrime, la 23enne di Trento ha potuto subito guardare avanti al 2° turno, dove adesso incrocia la zona di tabellone presidiata da Sara Errani e dalla testa di serie n.3, la statunitense Francesca Di Lorenzo. Già certa di un posto nel turno successivo anche Jasmine Paolini. Pure lei classe 1996, come la compagna di nazionale Chiesa, la toscana di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) ha avuto la meglio in un match dall’andamento alquanto schizofrenico sulla bulgara Isabella Shinikova: prima è andata sotto 6-2, poi ha lasciato all’avversaria uno solo dei 13 successivi game chiudendo la pratica in un’ora e 25 minuti.
L’Italia sorride, dicevamo. E in realtà aveva già cominciato a farlo in mattinata, quando erano già passate da 7 a 10 le azzurre nel tabellone principale. Merito dei verdetti delle qualificazioni e dei due derby tutti azzurri nel turno decisivo per la promozione al main draw. Oltre che di una mezza impresa firmata Federica Di Sarra. Partiamo da qui: la laziale classe ’90 ci ha messo due ore e 13 minuti – tanti se consideriamo che ora nel circuito Itf nelle ‘quali’ al posto del terzo set si gioca un match-tie break ai 10 punti – per superare Andrea Gamiz, 26enne venezuelana che occupa la posizione n.365 del ranking mondiale, quasi 150 scalini più su dell’azzurra (n.505). Ebbene, la 29enne di Fondi, provincia di Latina, pur sotto di un set (perso al tie-break) ha saputo rimettersi in carreggiata e spuntarla al fotofinish: 11 punti a 9 il parziale del mini-set decisivo. Ad attenderla ora c’è un altro derby, questa volta contro la toscana Martina Trevisan, testa di serie n.4 e finalista qui nel 2018 (perse contro l’estone Kaia Kanepi). Le altre due azzurre a strappare un pass per il main draw sono state la riminese Lucia Bronzetti, testa di serie n.12 del tabellone cadetto (6-0 6-3 ai danni di Martina Caregaro), e Dalila Spiteri, siciliana di Licata (Agrigento), vincitrice pure lei al super-tie break del ‘terzo’ sulla wild cald brianzola Martina Spigarelli. Le nostre due portacolori adesso se la vedranno con la statunitense Louisa Chirico (classe 1996, n.256 Wta) e con la cinese di Pechino Shuyue Ma (classe ’99, n.232). Due clienti toste. Negli altri match utili per l’ingresso in main draw, nulla da fare per la lombarda Georgia Brescia (tesserata per il club bresciano di Lumezzane e dunque un po’ beniamina di casa), superata in due set dalla brasiliana Paula Cristina Goncalves, né per la ligure Cristiana Fernando, andata a sbattere sulla testa di serie n.2 dell’austriaca Julia Grabher. Da adesso il Castello si dedica completamente al tabellone principale (ingresso sempre gratuito). E all’incoronazione della nuova regina.
AGGIORNAMENTO: SARA ERRANI LOTTA MA VA FUORI AL 1° TURNO
Dura due ore e 34 minuti la permanenza di Sara Errani agli Internazionali femminili di Brescia. Sul campo centrale del Forza e Costanza (sede del Castello) l’ex finalista del Roland Garros, in cerca di punti e continuità per scalare nuovamente il ranking mondiale, ha incocciato sulla mancina statunitense Francesca Di Lorenzo. La testa di serie n.3 del tabellone ha chiare origini italiane, 21 anni (11 meno dell’azzurra) e una classifica in crescita (numero 154). Dopo un primo set perso per 6-2, scandito da ben sei doppi falli (a fine match saranno 20 in totale), la romagnola è andata a condurre nel secondo parziale fino al 4-2 prima di essere raggiunta sul 4-4. Decisivo il tie-break del secondo quando, seppur ancora non supportata dal servizio (ha commesso due doppi errori consecutivi quando era avanti 3-2), è riuscita ad annullare un match-point con un bel diritto lungolinea vincente. Subito dopo con un altro colpo vincente, questa volta incrociato e di rovescio, ha allungato le sorti dell’incontro al terzo parziale. Qui è andata sotto 3-0, poi 3-1 e dopo aver salvato due palle del 5-1 ha provato a risalire nuovamente. Ma questa volta non ce l’ha fatta, tradita ancora una volta dalla battuta: Sul 5-3 30-30 sono arrivati due doppi falli consecutivi che hanno messo fine al match col punteggio di 6-2 6-7 6-3. Mercoledì si comincia alle 10.00 (ingresso gratuito), con dieci incontri di singolare e quattro doppi in programma.
TUTTI I RISULTATI DI GIORNATAMAIN DRAW, 1° TURNO
Von Deichmann (Lie) b. Paquet (Fra) 6-4 6-2, Chiesa (Ita) [WC] b. Oprandi (Sui) 1-0 rit., Paolini (Ita) b. Shinikova (Bul) 2-6 6-1 6-0, Marcinkevica (Lat) b. Tomova (Bul) 7-6(5) 2-6 6-4, Hivies (Aus) b. Karatantcheva (Bul) 6-1 7-5, Di Lorenzo (Usa) [3] b. Errani (Ita) [WC] 6-2 6-7(6) 6-3.
QUALIFICAZIONI, TURNO DECISIVO
Dodin (Fra) b. Potocnik (Slo) [9] 6-0 2-6 11/9, Grabher (Aut) [2] b. Ferrando 6-4 6-2, Bronzetti (Ita) [12] b. Caregaro 6-0 6-3, Goncalves (Bra) b. Brescia (Ita) [10] 7-6(1) 6-2, D. Spiteri (Ita) b. M. Spigarelli (Ita) [WC] 6-2 1-6 10/7, Di Sarra (Ita) b. Gamiz (Ven) [6] 6-7(2) 6-2 11/9.
Brescia,
3 giugno 2019 – Le
stelle non si fanno attendere. Sara Errani, ex numero 5 del mondo e
finalista al Roland Garros, farà il suo esordio martedì (alle ore
18) negli Internazionali femminili di Brescia, il torneo da 60 mila
dollari che la vede al via per la prima volta. Il sorteggio ha deciso
che di fronte a lei ci sarà una rivale tutt’altro che semplice,
l’americana di origini italiane Francesca Di Lorenzo, numero 154 del
ranking Wta e in crescita fin dalla parte finale dello scorso anno.
La mancina di Pittsburgh, classe 1997, si è fatta notare agli Us
Open, passando le qualificazioni e approdando al secondo turno, prima
di essere fermata da Kiki Bertens. Dunque per la romagnola, che da
Brescia vorrebbe ripartire e ritrovare fiducia, non sarà affatto una
passeggiata. Sempre martedì, in scena altre due azzurre di Fed Cup,
Jasmine Paolini (contro la bulgara Shinikova) e Deborah Chiesa
(contro la svizzera Oprandi), ma da non perdere è anche l’esordio
della bulgara Sesil Karatantcheva contro l’australiana Hives. La
numero 1 del tabellone è la cinese Wang, opposta alla marchigiana
Elisabetta Cocciaretto, e tra i match di cartello c’è pure un derby
tricolore Di Giuseppe-Pieri.
Nelle
qualificazioni, subito qualche sorpresa, con le ragazze italiane
coinvolte. La 27enne aostana Martina Caregaro, in particolare, è
riuscita a vincere una partita difficile contro la spagnola Guerrero
Alvarez, riuscendo a capitalizzare meglio le occasioni nel super
tie-break che – solo per le qualificazioni – da quest’anno
sostituisce il terzo set. Lo stesso destino lo ha dovuto subire
Stefania Rubini, l’emiliana che proprio a Brescia, due anni fa,
sembrava aver cambiato volto alla sua carriera, e che invece a
distanza di tempo ancora fatica ad emergere. Stavolta, a fermarla è
stata la brianzola Martina Spigarelli, che ha resistito alla rimonta
avversaria nel primo set, ha perso il secondo ma ha chiuso con
freddezza, dopo due ore e 24 minuti di battaglia. La migliore
prestazione sotto il profilo tecnico è stata probabilmente quella
della romagnola Lucia Bronzetti, che di fronte alla rumena Dinu (ora
scesa nel ranking, dove è stata ben dentro le top 200) non partiva
favorita. Invece l’azzurra è rimasta sempre avanti nel punteggio,
senza permettere alla sua avversaria di trovare le contromisure per
risalire. Promossa inoltre Dalila Spiteri, a segno nell’altro derby
tricolore contro Lucrezia Stefanini. Subito fuori Bilardo, Viviani e
soprattutto Anastasia Grymalska, l’abruzzese che a Brescia aveva
raggiunto la finale nel 2013 e la semifinale lo scorso anno. Martedì
oltre ai primi incontri del main draw, si concludono le
qualificazioni con i sei incontri decisivi, a partire dalle ore 10.
L’ingresso ai campi del Castello è sempre gratuito.
MAIN
DRAW
Wang
(Chn)-Cocciaretto (Ita), Paolini (Ita)-Shinikova (Bul), Bondar
(Hun)-qualificata, Von Deichmann (Lie)-Paquet (Fra), Trevisan
(Ita)-qualificata, Di Giuseppe (Ita)-J. Pieri (Ita), Chirico
(Usa)-qualificata, Han (Chn)-qualificata, Hogenkamp (Ned)-Haas (Aut),
Radanovic (Srb)-Ozgen (Tur), Chiesa (Ita)-Oprandi (Sui), Errani
(Ita)-Di Lorenzo (Usa), Tomova (Bul)-Marcinkevica (Lat), Ma
(Chn)-qualificata, Karatantcheva (Bul)-Hives (Aus), Perrin
(Sui)-qualificata.
AGGIORNAMENTO QUALIFICAZIONI: AVANTI ANCHE FERRANDO, BRESCIA E DI SARRA Altre tre azzurre raggiungono il turno decisivo di qualificazioni degli Internazionali femminili di Brescia: sono Federica Di Sarra, Cristiana Ferrando e Georgia Brescia. La laziale Di Sarra ha sconfitto in due set (6-4 6-2) l’ucraina Ganna Poznikhirenko, finalista in Castello nel 2017, mentre la ligure Ferrando si è sbarazzata della più giovane delle sorelle Pieri, Tatiana, sempre in due parziali (6-2 6-4). Più difficile del previsto il match per la lombarda Georgia Brescia che l’ha spuntata al super tie-break (da quest’anno sostituisce il terzo set nelle qualificazioni) contro la wild card Gloria Ceschi: 6-2 3-6 10/4 il risultato finale. Domani in campo dalle ore 10 per l’ultimo turno di qualificazioni e alcuni match di main draw.
QUALIFICAZIONI,
1° TURNO
Caregaro
(Ita) b. Guerrero Alvarez (Esp) 6-3 3-6 10/6, Dodin (Fra) b.
Grymalska (Ita) 7-6 7-5, Spiteri (Ita) b. Stefanini (Ita) 6-3 7-5,
Grabher (Aut) b. Kurata (Bra) 6-0 6-4, Potocnik (Slo) b. Bilardo
(Ita) 4-6 6-3 10/7, Bronzetti (Ita) b. Dinu (Rom) 6-4 6-3, Goncalves
(Bra) b. Jani (Hun) 6-1 6-1, Gamiz (Ven) b. Viviani (Ita) 6-3 6-2,
Spigarelli (Ita) b. Rubini (Ita) 7-5 6-7 10/6, Ferrando (Ita) b. T.
Pieri (Ita) 6-2 6-4, Brescia (Ita) b. Ceschi (Ita) 6-2 3-6 10/4, Di
Sarra (Ita) b. Poznikhirenko (Ukr) 6-4 6-2.
Brescia, 2 giugno 2019
– Sarà il torneo dell’Italia, quella di Fed Cup, praticamente
al completo, con l’unica eccezione di Camila Giorgi. Sarà il torneo
del ritorno dell’italo-svizzera Romina Oprandi al tennis dopo
l’ennesima operazione, così come quello della ex numero 35 Wta, la
bulgara Sesil Karatantcheva. Sarà il torneo delle cinesi,
addirittura in quattro nella lista di partenza. Sarà in definitiva
l’edizione più bella di sempre, quella che parte domani, nella
storia degli Internazionali femminili di Brescia. La novità di
quest’anno è che il torneo da 60 mila dollari di montepremi non
comincia la domenica bensì il lunedì, per via della riforma (già
abolita, con effetto dal prossimo agosto) voluta dalla Federazione
internazionale a inizio 2019. Domani e dopodomani spazio alle
qualificazioni, mentre il main draw scatterà sempre martedì con i
primi incontri, per concludersi nella giornata di domenica 9 con la
finale di singolare.
L’attrazione principale,
come detto, sarà data dalla presenza di una folta pattuglia
italiana, e in particolare da Sara Errani. La romagnola, ultima
reduce delle ‘Fab Four’ azzurre che hanno riscritto la storia del
tennis tricolore, ha deciso di cercare proprio a Brescia i punti
necessari per risalire nel ranking mondiale, che adesso la vede al
numero 287 dopo una serie di problematiche che la ex numero 5 Wta si
vuole lasciare alle spalle al più presto. Per Sara non si
preannuncia un torneo semplice, tutt’altro, perché la condizione non
è ancora la migliore possibile e perché le rivali non mancheranno.
Insieme alla Errani, al via anche la fiorentina Martina Trevisan, già
finalista dodici mesi fa, e ancora Martina Di Giuseppe e Jasmine
Paolini, che proprio a inizio settimana, al Roland Garros, ha fatto
il suo esordio in una prova dello Slam. Con le wild card concesse
dalla Fit, inoltre, entrano pure la promettente marchigiana
Elisabetta Cocciaretto, la toscana Jessica Pieri e la trentina
Deborah Chiesa.
Deborah Chiesa, trentina classe ’96 (foto GAME)
Ma fin dalle
qualificazioni ci sarà di che tifare per i colori azzurri: in campo
infatti troveremo alcune giocatrici che potrebbero andare ad
aumentare il contingente di casa. Per esempio, l’abruzzese Anastasia
Grymalska, già protagonista a Brescia di diverse edizioni. Oppure
ancora Stefania Rubini, Lucrezia Stefanini, Georgia Brescia, Lucia
Bronzetti e Martina Caregaro. Inviti, inoltre, a Tatiana Pieri,
Federica Bilardo, Gloria Ceschi e Maria Vittoria Viviani. Molte di
loro negli anni scorsi riuscirono a entrare direttamente in
tabellone, mentre stavolta dovranno passare dalla griglia
preliminare, sintomo di quanto si sia alzato il livello della
manifestazione, all’aumentare del montepremi e soprattutto della
credibilità che il torneo si è costruito nel corso degli anni.
Domattina si comincia, ingresso gratuito per tutta la durata degli
Internazionali.
Anastasia Grymalska – foto GAME
INTERNAZIONALI DI
BRESCIA, L’ENTRY LIST AL 2 GIUGNO
Aliona Bolsova Zadoinov
(Esp, 137), Romina Oprandi (Sui, 139 pr), Conny Perrin (Sui, 141),
Francesca Di Lorenzo (Usa, 151), Martina Trevisan (Ita, 156), Xiyu
Wang (Chn, 164), Martina Di Giuseppe (Ita, 166), Viktoriya Tomova
(Bul, 172), Richel Hogenkamp (Ned, 176), Xinyun Han (Chn, 182),
Barbara Haas (Aut, 186), Kai-Lin Zhang (Chn, 187), Anna Bondar (Hun,
193), Isabella Shinikova (Bul, 200), Zoe Hives (Aus, 204), Shuyue Ma
(Chn, 206), Sesil Karatantcheva (Bul, 209), Jasmine Paolini (Ita,
210), Kathinka Von Deichmann (Lie, 214), Dejana Radanovic (Srb, 216),
Sara Errani (Ita, 287, WC).
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