Brescia,
16 giugno 2019
– Hanno portato per la prima volta gli Stati Uniti al Camozzi Open
– Memorial Cav. Attilio Camozzi, e si sono presi i due trofei più
ambiti della manifestazione bresciana, organizzata da Active Sport. I
sorrisi sono quelli di Casey Ratzlaff, ventenne del Kansas, e di Emmy
Kaiser, 29 anni da Cincinnati (Ohio), entrambi al debutto (da prime
teste di serie) nell’appuntamento ospitato dal Tennis Forza e
Costanza, ed entrambi capaci di conquistare subito il titolo. In
ordine cronologico, il primo ad alzare le braccia al cielo è stato
Ratzlaff, numero 28 al mondo, che nella finale maschile l’ha
spuntata per 6-3 6-3 sull’eterno Martin Legner, più anziano di ben
37 anni. Una differenza che si è vista nella fisicità e nella
maggiore potenza dello statunitense, chiave di un incontro che l’ha
visto dominare gli scambi e impedire a Legner di giocare il suo
tennis, fatto di tanto talento e altrettanta tattica. L’austriaco
si augurava di poter tessere la sua solita ragnatela, invece si è
giocato ai ritmi imposti dal rivale, che ha mostrato le proprie
intenzioni scappando sul 3-0 in avvio e conquistando agevolmente il
set d’apertura, fra gli applausi del coach umbro Andrea Caligiana,
uno dei tecnici della squadra di tennis della Wichita State
University (dove Ratzlaff studia Sport management), che accompagna il
giocatore nella sua trasferta europea. Nel secondo set, invece, è
partito meglio Legner, ma dal 3-2 (e servizio) in favore del 57enne
di Tirol, il match è passato di nuovo nelle mani dello statunitense.
Prima Ratzlaff ha recuperato il break, poi ha vinto un delicato e
determinante settimo game, quindi non si è più fermato,
conquistando il suo secondo titolo stagionale in singolare, dopo
quello vinto a gennaio in California.
La premiazione del singolare femminile del Camozzi Open 2019. Successo per la statunitense Emmy Kaiser (destra) contro l’azzurra Marianna Lauro (foto Di Leo)
Dopo
il trionfo di Ratzlaff, a regalare un secondo titolo agli Stati Uniti
ci ha pensato Emmy Kaiser, a segno per 6-0 6-3 nella finale femminile
contro Marianna Lauro. La sarda sembrava avere la chance di ripetere
il successo del 2018, invece nel match più importante la sua rivale
ha sfoderato la miglior prestazione della settimana, dominando il set
d’apertura e poi contenendo nel secondo parziale i tentativi di
rientro dell’azzurra. Per Marianna, comunque, un buon torneo, che
le consegna punti preziosi in vista dell’obiettivo Tokyo 2020. A
chiudere il programma di giornata, la finale del doppio maschile, che
ha visto Legner prendersi la rivincita su Ratzlaff e conquistare il
titolo di doppio del Camozzi Open per il sesto anno di fila. In
coppia col tedesco Steffen Sommerfeld, l’austriaco ha superato
Ratzlaff e l’olandese Carlos Anker per 6-1 6-1, in un match a senso
unico sin dalle prime battute. Il duello ha visto prevalere
l’esperienza dei due veterani, e ha chiuso la miglior edizione di
sempre del Camozzi Open. Non solo per l’arrivo a Brescia di 25 Top
100 delle classifiche mondiali, da una quindicina di Paesi diversi,
ma anche per un nuovo successo su tutta la linea, impreziosito dai
due titoli finiti nelle mani dei tennisti di Active Sport: quello del
singolare Quad vinto da Antonio Raffaele, e quello del doppio Quad,
conquistato dai bresciani Alberto Saja e Ivano Boriva. Un’altra
dimostrazione della qualità del lavoro di Active Sport, non solo a
livello organizzativo.
RISULTATI
TABELLONI
PRINCIPALI
Singolare
maschile. Finale:
Ratzlaff (Usa) b. Legner (Aut) 6-3 6-3.
Singolare
femminile. Finale:
Kaiser (Usa) b. Lauro (Ita) 6-0 6-3.
Brescia,
15 giugno 2019
– Un titolo da mantenere in casa era garantito dal derby targato
Active Sport fra il viterbese Antonio Raffaele e il bresciano Ivano
Boriva, ma una finale spettacolare ha reso tutto ancora più
entusiasmante. Ad aggiungere anche la qualità, come ciliegina sulla
torta, ci hanno pensato i due protagonisti del singolare maschile
Quad, da quest’anno nel programma del Camozzi Open – Memorial
Cav. Attilio Camozzi e subito in grado di regalare una grande
soddisfazione agli organizzatori. Ad alzare al cielo il trofeo è
stato Raffaele, uno degli ultimi arrivati nella famiglia Active Sport
e soprattutto uno dei giocatori più rappresentativi nella storia del
tennis in carrozzina italiano, grazie a numerosi successi
internazionali, due presenze alle Paralimpiadi e un best ranking al
numero 7 della classifica mondiale di specialità. La finale è stata
in perfetta parità fino al 5-5, quando il laziale ha trovato
l’allungo decisivo per aggiudicarsi il primo set. Poi nel secondo
ha sfruttato la maggiore freschezza fisica, al cospetto di un Boriva
che venerdì, per conquistarsi la finale, aveva dovuto lottare quasi
tre ore e mezza contro Alberto Saja. Il 64enne di Viterbo, invece,
aveva passeggiato contro l’irlandese Coleman, conservando le energie
che gli sono servite per spuntarla per 7-5 6-2 e conquistare un
titolo Itf che, anche a causa dell’attività internazionale
ridotta, gli mancava dall’estate del 2017.
La premiazione del singolare maschile Quad del Camozzi Open. A sinistra il vincitore Antonio Raffaele, a destra Ivano Boriva (foto Di Leo)
Conquistato
un titolo, le speranze dell’Italia di prendersene un altro (nei
singolari) sono tutte nelle mani della sarda Marianna Lauro. La
39enne di Sassari, già n.11 al mondo, si è guadagnata la finale
battendo per 6-1 6-2 la svizzera Gabriela Buehler, e se vorrà
bissare il titolo del 2018 dovrà superare domenica la favorita
numero uno Emmy Kaiser, statunitense promossa grazie al 6-2 6-2
imposto alla danese Willerslev-Olsen,
poi sua compagna nella finale del doppio vinta contro Lauro/Schutte.
Nel maschile, invece, la finale sarà fra la prima testa di serie
Casey Ratzlaff, statunitense che ha lasciato la miseria di sette game
fra quarti e semifinale, e la leggenda Martin Legner, austriaco alla
sua quarta finale di singolare al Camozzi Open. Ha trionfato nel
2014, poi ha perso le due successive (2016 e 2017), ma a giudicare da
come ha maltrattato per 6-1 6-1 Ivan Tratter (unico azzurro in
semifinale) ha tutte le intenzioni di tornare a fare la voce grossa.
Curiosa la differenza d’età fra i due finalisti, separati dalla
bellezza di 37 anni: quando Ratzlaff è nato, nel 1998, Legner aveva
già vinto oltre 40 tornei internazionali. Assegnati,
nel frattempo, i titoli dei tabelloni di consolazione: nel singolare
maschile al lodigiano Giovanni Zeni, nel femminile alla bergamasca
Anna Maria Bertola, nel Quad allo spagnolo Roberto Romo Martin.
Domenica, sui campi del Tennis Forza e Costanza di via Signorini, si
parte alle ore 9, con la finale del singolare maschile che sarà
trasmessa in diretta dall’emittente È Live Brescia.TV (canale
16 del digitale terrestre in provincia, o via Facebook Live). A
seguire la finale del doppio maschile. Alle 10.30, invece, la finale
del singolare femminile sul Campo 3. Ingresso sempre gratuito.
Marianna Lauro, sassarese classe 1979, è in finale al Camozzi Open. Domenica sfiderà la statunitense Emmy Kaiser (foto GAME)
RISULTATI
TABELLONI
PRINCIPALI
Singolare
maschile. Quarti di finale:Ratzlaff
(Usa) b.Sommerfeld
(Ger) 6-1 6-3, Denayer (Bel) b. Cippo (Ita) 6-1 6-3, Tratter (Ita) b.
Garcia Vena (Esp) 6-2 6-3, Legner (Aut) b. Anker (Ned) 6-4 6-2.
Semifinali:
Ratzlaff (Usa) b.Denayer
(Bel) 6-2 6-1, Legner (Aut) b. Tratter (Ita) 6-1 6-1.
Singolare
femminile. Semifinali:
Kaiser (Usa) b. Willerslev-Olsen (Dan) 6-2 6-2, Lauro (Ita) b.
Buehler (Sui) 6-1 6-2.
Brescia,
14 giugno 2019
– La settima edizione del Camozzi Open – Memorial Cav. Attilio
Camozzi ha una finale interamente targata Active Sport. È questa la
dolce notizia regalata dal venerdì del torneo internazionale in
scena al Tennis Forza e Costanza. Tutto merito di Ivano Boriva e
Antonio Raffaele, protagonisti nella categoria Quad (per la prima
volta presente nel programma del torneo Itf bresciano). Quello che
alla vigilia era un desiderio degli organizzatori, è diventato
realtà già intorno alle 10.30 del mattino, quando Raffaele (ex n.7
al mondo e già due volte alle Paralimpiadi) ha chiuso con un doppio
6-2 il duello contro la irlandese Becky Coleman, spazzando via
l’ultima traccia straniera dal tabellone. Nel frattempo, sul
Centrale di via Signorini si stava consumando uno splendido derby fra
i bresciani Ivano Boriva e Alberto Saja, rispettivamente allievo e
maestro, che hanno battagliato sotto un sole cocente per oltre tre
ore. Un mese fa a Padova aveva vinto Saja, in rimonta, mentre questa
volta ha avuto la meglio Boriva: il 56enne di Treviso Bresciano –
comune lombardo poco più a nord di Salò – non è riuscito a
chiudere il match sul 6-3 5-3 e 30-0, e Saja l’ha trascinato al
‘terzo’ infilando un parziale di quattro giochi consecutivi, ma nel
set decisivo l’esperienza di Boriva ha fatto la differenza. Perché
gli ha permesso di tenere i nervi saldi, gestire meglio le fasi
decisive e chiudere con il punteggio di 6-3 5-7 6-4, guadagnando così
la prima finale in singolare del 2019, dopo quella vinta in doppio a
Civitavecchia.
Lo statunitense Casey Raztlaff, classe 1998 e prima testa di serie del Camozzi Open – Foto GAME
Insieme
a Boriva e Saja, gli italiani ancora in gara nei tabelloni di
singolare (eventi di consolazione a parte) sono tre: nel maschile
Antonio Cippo e Ivan Tratter, nel femminile la sola Marianna Lauro,
venerdì a segno su Silvia Morotti. Significa che se vorrà
confermare il titolo di dodici mesi fa, la 39enne di Sassari dovrà
vedersela con tre atlete straniere. La sua prossima avversaria sarà
la svizzera Buehler, ma le insidie principali sono nell’altra
semifinale, che metterà di fronte la statunitense Emmy Kaiser,
numero 1 del tabellone (e 31 al mondo), e la danese Louise
Willerslev-Olsen, che oggi ha fermato Vanessa Ricci. Mentre nel
singolare femminile non ci sono state sorprese, il tabellone maschile
– allineato ai quarti di finale – ha perso una testa di serie la cui
eliminazione ha fatto molto rumore, visto che a salutare il torneo è
stato il due volte campione Tadeusz Kruszelnicki, sorpreso in due set
(7-5 6-1 il punteggio) dal tedesco Steffen Sommerfeld. Sarà proprio
quest’ultimo l’avversario ai quarti di finale del n.1 del seeding
Casey Raztlaff, 21enne del Kansas protagonista di un esordio
convincente (6-1 6-1) contro l’ecuadoriano Lopez Manzano. Per Cippo
ai quarti ci sarà il belga Denayer, per Tratter lo spagnolo Garcia
Vena, che oggi ha messo fine al torneo del bresciano Edgar Scalvini.
Completa il quadro dei quarti il duello fra l’austriaco Legner e
l’olandese Anker. Sabato al Forza e Costanza, sede di via
Signorini, si parte alle 9: oltre alle finali di singolare (in
mattinata) e doppio della categoria Quad, ci sono quarti e semifinali
del singolare maschile, semifinali del singolare femminile,
semifinali del doppio maschile e finale del doppio femminile. Oltre
alle finali dei tabelloni di consolazione. Tutto, come sempre, con
ingresso gratuito.
Emmy Kaiser, 29 anni da Cincinnati (Ohio) – Foto GAME
TUTTI
I RISULTATI DELLA SECONDA GIORNATA
TABELLONI
PRINCIPALI
Singolare
maschile. Ottavi di finale:Raztlaff
(Usa) b.Lopez
Manzano (Ecu) 6-1 6-1, Sommerfeld (Ger) b. Kruszelnicki (Pol) 7-5
6-1, Denayer (Bel) b. Carlucci (Ita) 6-0 6-0, Cippo (Ita) b. Zedda
(Ita) 6-1 6-1, Garcia Vena (Esp) b. Scalvini (Ita) 6-1 6-0, Tratter
(Ita) b. Jauss (Sui) 6-0 6-0, Anker (Ned) b. Pellegrina (Sui) 6-1
6-2, Legner (Aut) b. Cianfoni (Ita) 6-0 6-0.
Singolare
femminile. Quarti di finale:
Kaiser (Usa) b. Grosswiler (Sui) 6-2 6-4, Willerslev-Olsen (Dan) b.
Ricci (Ita) 6-2 6-1, Buehler (Sui) b. Schutte (Ned) 6-2 6-2, Lauro
(Ita) b. Morotti (Ita) 6-0 6-0.
Singolare
maschile Quad.
Semifinali:
Boriva (Ita) b. Saja (Ita) 6-3 5-7 6-4, Raffaele (Ita) b. Coleman
(Irl) 6-2 6-2.
Doppio
maschile. Quarti di finale:
Cippo/Tratter (Ita) b. Cabras/Colombo (Ita) 6-2 6-1, Anker/Raztlaff
(Ned/Usa) b. Carlucci/Pincella (Ita) 6-0 6-0. Da
concludere:
Legner/Sommerfeld (Aut/Ger) vs Rinaldini/Scalvini (Ita),
Kruszelnicki/Lopez Manzano (Pol/Ecu) vs Grande/Zedda (Ita).
Doppio
femminile. Semifinali:
Kaiser/Willerslev-Olsen (Usa/Dan) b. Morotti/Ricci (Ita) 6-2 6-1,
Lauro/Schutte (Ita/Ned) b. Buehler/Grosswiler (Sui) 6-3 6-4.
Doppio
maschile Quad. Semifinali:
Boriva/Saja (Ita) b. Coleman/Raffaele (Irl/Ita) 6-1 6-1. Da
concludere:
Molina/Romo Martin (Ecu/Esp) vs Brenlla/Tonon (Sui/Ita).
TABELLONI
DI CONSOLAZIONE
Singolare
maschile. Ottavi di finale:Rinaldini
(Ita) b. Cancelli (Ita) 4-0 5-3. Quarti
di finale:
Rinaldini (Ita) b. Grande (Ita) 5-3 4-0, Zeni (Ita) b. Bostrom (Swe)
4-2 4-1, Cabras (Ita) b. Pincella (Ita) 4-2 5-3, Mancuso (Ita) b.
Keller (Sui) 0-4 4-2 4-1.
Singolare
femminile. Semifinali:
Bertola (Ita) b. Tolu (Ita) 4-0 4-2. Da
concludere:
Faccoli (Ita) vs Lumini (Ita).
Singolare
maschile Quad.
Semifinali:
Romo Martin (Esp) b. Molina (Ecu) 1-4 5-3 4-2, Brennla (Sui) b. Tonon
(Ita) 4-1 4-1.
Brescia,
9 giugno 2019 – Per
la seconda volta nel giro di quattro anni, gli Internazionali
femminili di Brescia vedono una giocatrice italiana come regina del
Castello. Sulla terra del Forza e Costanza, Jasmine Paolini non solo
vince, ma domina la finale del 60 mila dollari contro la lettone
Diana Marcinkevica, sconfitta per 6-2 6-1 dopo un’ora e sette minuti
totalmente a senso unico. Troppa la differenza tra le due,
nell’occasione, e punteggio non dissimile da quello maturato
nell’unico precedente del 2016, quando la toscana si impose con un
periodico 6-2. Probabile che la 26enne di Riga, reduce da una
maratona durissima in semifinale, abbia pagato la stanchezza, ma la
sensazione è che l’azzurra fosse troppo superiore, a prescindere
dalla condizione fisica di giornata. La 23enne lucchese ha avuto un
paio di chance per il break già nel secondo gioco, le ha mancate, ma
l’equilibrio si è spezzato nel quarto game. Da quel momento la
favorita ha preso ancora più fiducia schiacciando il piede
sull’acceleratore, fino a travolgere la sua avversaria oltre le
aspettative della vigilia. “Sono contenta – ha spiegato la
vincitrice a fine gara – perché ero venuta a Brescia per arrivare
in fondo, ma poi giocare con questo obiettivo non è mai semplice.
Stavolta sono stata brava a gestire i momenti delicati. Come
all’inizio della finale, contro un’avversaria che durante la
settimana aveva mostrato un ottimo tennis. Non saprei dire se sono
più aggressiva oggi rispetto al passato, ma di sicuro cerco di
giocare più vicino alla linea di fondocampo, e questo mi permette di
mettere più pressione alle avversarie. Adesso cercherò di
concentrarmi sui prossimi obiettivi: so di avere il livello per
competere con giocatrici di classifica superiore, e spero di
dimostrarlo presto”.
Si
tratta, come detto, della seconda vittoria in quattro anni per le
azzurre, dopo il titolo conquistato nel 2016 da Karin Knapp. La terza
in assoluto da quando esiste la competizione, contando pure il
successo dell’italo-svizzera Lisa Sabino nella prima edizione del
2008. Soprattutto, però, questa settimana ha detto che il tennis
italiano femminile non è tanto in crisi quanto si poteva pensare.
Tutte e tre le giocatrici giunte in semifinale al Forza e Costanza
sono giovani, dai 22 anni di Deborah Chiesa ai 25 di Martina
Trevisan, passando per i 23 della vincitrice Paolini. Tre ragazze che
devono ancora fare esperienza, ma che hanno i mezzi per salire, e non
di poco, nel ranking mondiale. “Per il torneo – spiega Alberto
Paris, direttore dell’evento – è stato un motivo di orgoglio avere
tre italiane in semifinale, risultato che rappresenta un buon segnale
per il futuro del nostro movimento femminile. Così come è stato un
piacere ospitare Sara Errani, una giocatrice che è stata numero 5 al
mondo e ha contribuito a riscrivere la storia dello sport italiano.
Il fatto che sia uscita al primo turno non cambia la sostanza:
vederla sui campi del Castello è stato un onore”. Soddisfatta
anche la presidente del Forza e Costanza, Anna Capuzzi Beltrami:
“Ogni anno abbiamo uno staff che dà il massimo per far sentire a
proprio agio le giocatrici, e ogni anno riceviamo i complimenti dalle
protagoniste. Sintomo che il nostro lavoro è apprezzato.
Continueremo a garantire questa qualità, sperando di poter crescere
nel montepremi da offrire”.
Jasmine Paolini, 23enne toscana, ha vinto il derby in semifinale a Brescia contro Martina Trevisan – Foto GAME
Brescia, 8 giugno 2019 –Non ci sarà una finale tutta italiana, negli Internazionali femminili di Brescia 2019. Perché di fronte a Jasmine Paolini, vincitrice del derby toscano su Martina Trevisan, domani alle ore 16 (ingresso gratuito) scenderà in campo la lettone Diana Marcinkevica, protagonista di una maratona di tre ore e 27 minuti che l’ha vista prevalere su Deborah Chiesa. Il pubblico è rimasto incollato alle tribune del Forza e Costanza per tutta la durata della partita più bella del torneo, e si è vista pure parecchia gente che seguiva il match dalle terrazze del Castello, alcune decine di metri più in alto. La conclusione non è piaciuta ai tifosi della giocatrice trentina, che si porta a casa tanti rimpianti, da una sconfitta come questa. Ma sono più i meriti della sua avversaria che i demeriti suoi, ad aver determinato il risultato. La 26enne di Riga, che fin qui in carriera non ha mai vinto un titolo sulla terra, non ha ceduto mentalmente nemmeno quando l’italiana si è portata sul 5-3 nel terzo parziale, tenendo il servizio dopo sette break consecutivi. Ha continuato a correre, a recuperare tutto il recuperabile, e a far male con un rovescio lungolinea che le ha procurato una valanga di punti. E alla fine ha chiuso a braccia alzate, mentre la sua avversaria non poteva mascherare una grande (e più che comprensibile) delusione. “Il lavoro fisico che ho fatto questa settimana – ha spiegato la lettone – ha dato i suoi frutti. È stata una partita folle, tanti alti e bassi, ma adesso sono felice”. Per la Chiesa, resta comunque una settimana che potrà darle fiducia, dopo sei mesi nei quali aveva vinto poco e aveva perso contatto con le zone alte del ranking. Una semifinale in un 60 mila dollari è un traguardo di rilievo, dal quale ripartire per recuperare il terreno perduto.
Nella seconda semifinale, Jasmine Paolini è riuscita ad avere la meglio su Martina Trevisan grazie a un tennis aggressivo e brillante, con il quale ha costretto spesso l’avversaria in un angolo. Nell’ultimo periodo, l’allieva di Renzo Furlan ha modificato il suo approccio alla partita rendendo i suoi colpi più decisi ed efficaci, mettendo in conto di sbagliare qualcosa ma ottenendo nel complesso un riscontro soddisfacente. L’unico precedente, tre anni fa a Santa Margherita di Pula, aveva premiato la Trevisan, mentre stavolta è stata la 23enne di Castelnuovo di Garfagnana, numero 210 Wta, a trovare la chiave per far sua la partita, peraltro in maniera molto netta: 6-3 6-0 in un’ora e 8 minuti. Nel corso della settimana, Jasmine è andata in crescendo, e per questo appare favorita nella finale di domenica contro la Marcinkevica. Ma considerato ciò che la lettone è stata capace di fare fin qui, l’azzurra non dovrà dare nulla per scontato. La Paolini va a caccia dell’ottavo titolo in carriera, il secondo per importanza dopo il 100 mila dollari di Marsiglia, vinto due stagioni fa. Nella finale di doppio, successo di due sudamericane, la venezuelana Andrea Gamiz e la brasiliana Paula Cristina Goncalves, che hanno dovuto lottare per un’ora e 33 minuti per avere ragione di Anastasia Grymalska e Giorgia Marchetti, le due azzurre più in alto nel ranking Wta di specialità (rispettivamente 187 e 143). La coppia italiana ha rischiato di perdere in due set, considerato che si è trovata sotto per 4-1 nel secondo parziale. Ma nel match tie-break che sostituisce il terzo set ha mancato tre occasioni per chiudere a suo favore, due sul 9-7 e una sul 10-9.
SINGOLARE, SEMIFINALI
Marcinkevica (Lat) b. Chiesa (Ita) 6-7 (5) 7-6 (3) 7-6 (6), Paolini (Ita) b. Trevisan (Ita) 6-3 6-0.
DOPPIO, FINALE
Gamiz/Goncalves (Ven/Bra) b. Grymalska/Marchetti (Ita) 6-3 4-6 12-10.
Brescia,
7 giugno 2019 – Gli
Internazionali femminili di Brescia sono fra i tornei preferiti di
Deborah Chiesa. E non è un caso che proprio sulla terra del Forza e
Costanza, la 22enne trentina stia ritrovando se stessa dopo mesi di
risultati al di sotto delle attese. L’azzurra ha raggiunto le
semifinali vincendo una partita difficile contro l’austriaca Barbara
Haas, sua coetanea (classe 1996) ma dallo stile di gioco totalmente
diverso: laddove Deborah cercava di conquistare il punto facendo
pressione da fondo, la sua avversaria provava a mischiare le carte
opponendole una solida regolarità. È stata brava a non perdere la
calma, l’allieva dei fratelli Piccari, nei momenti delicati
dell’incontro. In particolare nel tie-break del primo set e nelle
fasi finali del secondo, un parziale nel quale l’italiana si è
trovata in vantaggio per 5-3, ha servito per il match ma si è fatta
rimontare e ha rischiato di rimandare tutto al terzo. Invece
l’austriaca ha mancato la chance di ottenere il break nell’undicesimo
game, e lo ha subìto in quello successivo, complici i colpi pesanti
dell’azzurra, che non ha mai smesso di spingere e di rischiare. Una
bella rivincita per Deborah dopo tre precedenti tutti negativi,
l’ultimo due anni fa proprio a Brescia. “Ho avuto pazienza – ha
spiegato la vincitrice a fine gara – e in questo caso ne serviva
tanta per riuscire a metterla in crisi. La conosco bene perché
abbiamo la stessa età, e ci avevo sempre perso in precedenza perché
mi dà fastidio la sua solidità”. Un risultato, la semifinale in
Castello, che rappresenta una sorta di ripartenza al termine di un
periodo di scarsa fiducia. “Mi ero ritrovata abbastanza rapidamente
in un mondo totalmente nuovo: circuito Wta, Fed Cup, avversarie di
grande prestigio. Mi sono messa pressione da sola e sono andata in
crisi, mi sentivo fuori posto e ho messo in dubbio un sacco di cose.
Alla fine però il lavoro duro paga e questa settimana mi dà morale
e voglia di ripartire. Tra l’altro siamo a un’oretta da casa e la mia
famiglia può venire a sostenermi”.
La toscana Martina Trevisan punta alla seconda finale consecutiva a Brescia – foto GAME
Adesso
per la Chiesa, in semifinale, c’è un’altra sfida possibile contro la
lettone Diana Marcinkevica, emersa da una partita altalenante di
fronte all’australiana Zoe Hives. Perso il primo parziale, la 26enne
di Riga (268 Wta) ha vinto il secondo e sembrava poter dominare il
terzo. Ma non aveva fatto i conti con la tenuta mentale della sua
avversaria, che l’ha costretta al tie-break prima di arrendersi, dopo
due ore e 22 minuti. Giocatrice che predilige il veloce alla terra
(superficie sulla quale non ha mai vinto un titolo), la Marcinkevica
sta trovando una buona settimana ma sembra alla portata dell’azzurra.
Nel terzo incontro di giornata, Martina Trevisan ha confermato di
avere feeling con il Forza e Costanza, staccando il pass per la
semifinale dopo una partita tutta sostanza contro l’americana Louisa
Chirico. La mancina di Firenze non è stata impeccabile e il suo
tennis è andato un po’ a strappi, ma è stato sufficiente per
mettere una certa distanza di sicurezza con la rivale di turno, che
nell’unico precedente aveva raccolto soltanto un game. Stavolta è
finita 6-4 7-5 in due ore e tre minuti (con molti rischi in chiusura)
e la speranza di ripetere almeno la finale del 2018 è più viva che
mai. Nell’ultimo atto di doppio, infine, c’è un’altra traccia di
azzurro grazie alla coppia formata da Anastasia Grymalska e Giorgia
Marchetti. Le due hanno vinto al match tie-break contro le ungheresi
Bondar e Jani, e domani (alle 13.30) andranno a caccia del titolo
contro le sudamericane Gamiz e Goncalves. Dalle 16, Chiesa contro
Marcinkevica, a seguire l’altra semifinale: Martina Trevisan contro
la vincente tra Paolini e Von Deichmann. In mezzo, la consueta festa
della scuola tennis del Forza e Costanza. Domenica pomeriggio la
finale di singolare, sempre con ingresso gratuito.
AGGIORNAMENTO: AVANTI ANCHE JASMINE PAOLINI. TRE ITALIANE IN SEMIFINALE
Nell’ultimo quarto di finale del singolare, terminato in serata, l’Italia ha colto la terza vittoria di giornata per merito della toscana Jasmine Paolini. L’azzurra ha avuto bisogno di un set per trovare il ritmo contro un’avversaria – Kathinka Von Deichmann (Liechtenstein) – che è dotata di un tennis atipico e ha il pregio di far giocare male le rivali. Perso il parziale d’apertura, Jasmine ha nettamente cambiato marcia nel secondo, e i suoi colpi pesanti hanno cominciato a far male, tanto che l’incontro si è completamente rovesciato. La Von Deichmann ha tentato una timida rimonta quando si è trovata sotto per 5-1 nel secondo set, ma ha ceduto comunque per 6-3, e nel terzo non aveva abbastanza benzina per reggere il ritmo. Dopo un’ora e 42 minuti, la Paolini ha chiuso per 4-6 6-3 6-3, raggiungendo dunque Martina Trevisan in una semifinale tutta italiana. Per la prima volta nella storia del torneo, ci sono tre azzurre ancora in corsa per il titolo nella giornata di sabato.
Jasmine Paolini ha vinto in rimonta il match dei quarti contro la Von Deichmann (Lie) – foto GAME
SINGOLARE,
QUARTI DI FINALE
Marcinkevica (Lat) b. Hives (Aus) 3-6 6-2 7-6, Chiesa (Ita) b. Haas (Aut) 7-6 7-5, Trevisan (Ita) [4] b. Chirico (Usa) 6-4 7-5, Paolini (Ita) b. Von Deichmann (Lie) 4-6 6-3 6-3.
DOPPIO,
SEMIFINALI
Grymalska/Marchetti
(Ita) b. Bondar/Jani (Hun) 7-6 2-6 11/9, Gamiz/Goncalves (Ven/Bra) b.
J. Pieri/Stefanini 7-6 6-2.
Brescia,
6 giugno 2019 – Gli
Internazionali femminili di Brescia si presentano alla griglia dei
quarti di finale con un’Italia brillante, giovane e ambiziosa. Sono
tre le azzurre ancora in gara al Tennis Forza e Costanza, un
risultato che alla vigilia del 60 mila dollari in Castello era
tutt’altro che scontato. La bella sorpresa del giovedì è arrivata
da Deborah Chiesa, 22enne trentina che stava attraversando un periodo
non semplice, e che proprio a Brescia sembra aver ritrovato lo smalto
dei giorni migliori. Contro l’americana di origini italiane Francesca
Di Lorenzo, Deborah ha sempre comandato lo scambio, senza lasciare
scampo alla mancina che aveva eliminato all’esordio Sara Errani, e
che era accreditata della terza testa di serie. La vicenda si è
risolta rapidamente, in un’ora e sedici minuti, con la giovane di
Pittsburgh, semifinalista della passata edizione, incappata in una
giornata storta e preda del nervosismo, al punto da emulare John
McEnroe in una discussione con la giudice di sedia, alla quale ha
urlato la mitica frase ‘You cannot be serious’. Per l’azzurra,
un’importante boccata d’ossigeno, inattesa perché alla scarsa
fiducia di questo periodo si era aggiunto pure un problema muscolare
alla gamba, poi risolto senza lasciare strascichi. Per lei, nei
quarti, c’è una sfida possibile contro l’austriaca Barbara Haas.
L’esultanza di Deborah Chiesa, 22enne trentina, numero 322 Wta – foto GAME
Ha
ben impressionato anche Jasmine Paolini, prodotto del vivaio federale
e che ha l’ex numero 19 Atp Renzo Furlan (assente però a Brescia)
come coach. La 23enne toscana ha chiuso in trionfo una partita
emozionante e cresciuta in qualità col passare dei game, di fronte
alla marchigiana Elisabetta Cocciaretto. Le due giocano in maniera
molto simile, e per questo hanno cercato di prendere parecchi rischi
per scardinare gli schemi. Si sono visti tanti errori ma quasi mai
gratuiti, bensì sempre con un progetto di punto alle spalle. Jasmine
avrebbe potuto chiudere prima, perché è andata a servire per il
match sul 5-4 del secondo set. Ma si è fatta rimontare e nel
tie-break ha rischiato parecchio, finendo per incamerarlo solo col
punteggio di 10 punti a 8. Alla Cocciaretto resta la soddisfazione di
una partita giocata alla pari con una rivale molto più avanti nel
ranking, e di aver conquistato il punto più bello del confronto: un
pallonetto millimetrico al termine di uno scambio prolungato. In
serata, l’altro derby ha premiato la migliore attitudine alla
superficie della fiorentina Martina Trevisan, già finalista lo
scorso anno. Contro Martina Di Giuseppe, la talentuosa toscana ha
chiuso per 6-3 6-4, riuscendo a opporre difesa e regolarità contro i
tentativi dell’avversaria di accorciare gli scambi.
È
finita invece l’avventura di Dalila Spiteri, la 22enne siciliana che
partendo dalle qualificazioni era riuscita ad arrampicarsi fino agli
ottavi. Ancora una volta, la ragazza di Licata deve essere orgogliosa
della sua prestazione, perché di fronte alla lettone Diana
Marcinkevica (268 Wta) è sempre rimasta ben presente nel match. Ha
ceduto per pochi punti, giocati dalla sua avversaria con più
attenzione ed esperienza. Ma l’azzurra riparte da Brescia con la
consapevolezza di poter ambire a salire parecchio nel ranking, che la
vede attualmente al numero 504. Domani si giocano i quarti di finale
di singolare e le semifinali di doppio, a partire dalle ore 12.
L’ingresso ai campi del Castello è sempre gratuito.
I
RISULTATI DI GIORNATA
MAIN
DRAW, OTTAVI DI FINALE
Marcinkevica
(Lat) b. Spiteri (Ita) 6-4 6-3, Von Deichmann (Lie) b. Bondar (Hun)
6-2 6-1, Paolini (Ita) b. Cocciaretto (Ita) 6-4 7-6, Chirico (Usa) b.
Dodin (Fra) 6-3 6-4, Hives (Aus) b. Grabher (Aut) 6-2 6-3, Chiesa
(Ita) b. Di Lorenzo (Usa) [3] 6-2 6-2, Haas (Aut) b. Ozgen (Tur) 6-4
6-2, Trevisan (Ita) [4] b. Di Giuseppe (Ita) 6-3 6-4.
Brescia,
5 giugno 2019 – La
Cina avanza, ma nel tennis non è ancora quella potenza che potrebbe
diventare. Così negli Internazionali femminili di Brescia (60 mila
dollari, terra), malgrado si presentasse con tre ragazze dalle
ambizioni importanti, la rappresentativa asiatica ha fatto i bagagli
già dopo il primo turno. E gran parte del merito è delle giovani
italiane. La sorpresa più grande porta la firma di Elisabetta
Cocciaretto, a segno sulla coetanea Xiyu Wang (entrambe classe 2001),
giocatrice che da under 18 vinse lo Us Open, e che ha superato
brillantemente un momento solitamente complicato, il passaggio dagli
junior ai pro. La cinese, che in Castello era la prima testa di serie
ed è numero 133 Wta, giusto due settimane fa vinceva un 60 mila
dollari su terra, in Spagna, dunque sa perfettamente come adattare il
suo tennis alla superficie più lenta. Ma la marchigiana, stavolta,
ha saputo interpretare meglio la partita, raccogliendo i tanti errori
non forzati della rivale e restando sempre attenta in fase difensiva.
“Non l’avevo mai affrontata – ha spiegato l’azzurra a fine match
– ma la conosco bene perché abbiamo fatto insieme la trafila dei
tornei giovanili. Sono contenta di me stessa, anche se c’è tanto da
migliorare. Prima di diventare una tennista, il mio obiettivo è di
diventare un’atleta completa. Devo dare il massimo ogni singolo
giorno e in ogni singolo punto”.
La 22enne siciliana Dalila Spiteri, dalle qualificazioni agli ottavi – foto GAME
L’altra
sfida Italia-Cina finisce col trionfo di Dalila Spiteri, che è già
la rivelazione del torneo e che esibisce con orgoglio l’asciugamano
preferito sul quale la mamma, sarta, le ha ricamato nome e cognome.
La 22enne siciliana dal sorriso solare e dal tennis brillante (con un
bel rovescio a una mano) riesce ad arginare i colpi pesanti di Shuyue
Ma, costringendola spesso all’errore. “Dallo scorso settembre –
sottolinea l’azzurra – mi alleno ad Anzio coi fratelli Piccari.
Mentre in precedenza mi seguiva il mio ragazzo, Luca Locatelli.
Insieme, abbiamo deciso che per un’ulteriore crescita professionale
sarebbe stato meglio cercare un luogo dove poter esprimere al massimo
il mio potenziale. Questo di Brescia è il primo 60 mila dollari
della mia carriera, ed essere agli ottavi è uno stimolo a fare
ancora meglio”. Promossa inoltre la fiorentina Martina Trevisan,
che deve difendere i punti della finale dello scorso anno, e che è
costretta a una rimonta nel secondo set per evitare problemi contro
Federica Di Sarra. Un’altra rimonta, invece, condanna la romagnola
Lucia Bronzetti, che pure aveva ben impressionato nelle
qualificazioni. Contro l’americana Chirico, Lucia vola avanti di un
set giocando con coraggio, riesce a rientrare nel secondo (da 1-4 a
3-4), ma cede otto dei successivi nove game. Due derby negli ottavi
garantiranno almeno un paio di italiane nei quarti: le vincenti di
Paolini-Cocciaretto e Trevisan-Di Giuseppe. Proprio Martina Di
Giuseppe fa suo un altro derby all’esordio contro la toscana Jessica
Pieri, riuscendo a chiudere un tie-break del primo set che fa da
spartiacque all’intero incontro. Sempre nel pomeriggio di mercoledì,
ennesima sorpresa con l’eliminazione della seconda favorita, la
svizzera Conny Perrin (140 Wta), travolta al terzo dall’austriaca
Julia Grabher, proveniente dalle qualificazioni. Domani in campo
tutti gli ottavi di finale, a partire dalle ore 11, sempre con
ingresso gratuito.
I
RISULTATI DI GIORNATA
MAIN
DRAW, 1° TURNO
Spiteri
(Ita) b. Ma (Chn) 6-4 6-4, Cocciaretto (Ita) b. Wang (Chn) [1] 6-4
6-4, Bondar (Hun) b. Goncalves (Bra) 6-3 6-4, Chirico (Usa) b.
Bronzetti (Ita) 4-6 6-3 6-1, Dodin (Fra) b. Han (Chn) [5] 6-4 6-2,
Trevisan (Ita) [4] b. Di Sarra (Ita) 6-3 7-5, Grabher (Aut) b. Perrin
(Sui) [2] 6-2 2-6 6-1, Haas (Aut) b. Hogenkamp (Ned) [8] 6-4 3-6 6-2,
Di Giuseppe (Ita) b. Pieri (Ita) 7-6 6-2, Ozgen (Tur) b. Radanovic
(Srb) 0-6 6-1 7-5.
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